Apro l'articolo con brevi e curiose note tecniche di mineralogia: il colore blu che predomina è dato dalla presenza dello zolfo; Ii bianco dalla calcite e l’oro dalla pirite, nata dalla presenza di ferro. Il suo nome deriva dal persiano “lapis lazulo”, che significa pietra azzurra.
Le leggende intorno al Lapislazzuli sono molte. Basta pensare a quanto sia antica la sua storia per renderci conto come sia stata oggetto di attenzioni di moltissime culture nel corso dei secoli. I suoi utilizzi hanno luogo già 7000 anni fa e uno tra i primi scritti ritrovati risale circa nel 2650 a.C. nell' “Epica di Gilgamesch”, famoso poema dell'Antica Mesopotamia.
Se pensiamo al Lapislazzuli, non possiamo non collegarci all'Egitto. Tante erano per esempio le statuette ritrovate (per esempio a forma di scarafaggio, o meglio scarabeo), modellate in argilla con incastonati dei dettagli con questa magnifica pietra: si credeva che questi fungessero da amuleti per proteggere dal male, sia esso terreno che ultraterreno oppure per portare fortuna.
Gli scarabei completamente scolpiti in Lapis avevano un valore inestimabile: simboleggiavano la vita eterna, quindi l'immortalità.

Gli egizi la usavano anche creare gioielli da lasciare nella tomba del defunto per rassicurarlo nel viaggio dalla vita terrena a quella ultraterrena e per proteggere la sua anima.
Ricordiamo la belissima maschera funeraria di Tutankhamon, minuziosamente intagliata per creare un perfetto mosaico di Lapislazzuli, Turchese e Agata.
Inoltre usavano macinare la pietra, rendendola una polvere usata per tingere le stoffe con cui avrebbero creato gli abiti del faraone. Questo particolare blu era simbolo del Divino, della conoscenza superiore e della saggezza.
Sarà una coincidenza che in Astrologia è collegato al segno del Sagittario?
Il Sagittario infatti rappresenta uno dei segni più spirituali dello zodiaco. Il segno di fuoco più maturo dei 12 e colui che si avvicina maggiormante al Divino.
Anche i Sumeri ritenevano che era una pietra sacra, volta alla venerazione della loro Dea Inanna (comparabile a Iside nella tradizione egizia) credendo che il Lapislazzuli contenesse al suo interno l’essenza delle divinità.



Il colore blu in generale tende a calmare gli stati emotivi turbolenti invitando al lasciar fluire. Il Lapislazzuli in particolare agisce sull'intelletto razionalizzando i pensieri, rendendo chi lo indossa curioso di conoscenza, stimola la creatività (per gli inventori) e aiuta la visione analitica dell'inconscio (per gli psicologi).
Curiosità: nel Buddismo il Lapislazzuli rappresenta uno dei sette tesori, quello della Conoscenza.
In cristalloterapia è usato per stimolare l'apertura del terzo occhio, guidando la persona ad aprire i propri cinque sensi verso una percezione e comprensione più ampia dell'universo.